Sessualità: questione di centimetri

TRATTO DAL PERCORSO AD AMARE DI IMPARA – “MA DOVE ANDREMO A FINIRE?” 
Sintesi a cura di Valentina Pasqualetto, Psicologa e Sessuologa

“La vita, come il football, è un gioco di centimetri” diceva Al Pacino nel film Ogni maledetta domenica (ndr qui il link per accedere alla parte del film citata https://www.youtube.com/watch?v=-D4EnIa1y6I), e noi potremmo dire invece che la sessualità è una questione di centimetri! Già, perché la sessualità ricopre ogni centimetro della nostra vita ed ha alcune caratteristiche importanti.

La prima è quella dell’ubiquità, perché ha la capacità, appunto, di essere presente in momenti che non sono strettamente legati alla sessualità. Proviamo a pensare, ad esempio, all’arte dell’insegnamento. Ormai è risaputo che se un insegnante vuole “entrare” nei suoi studenti, deve essere in grado di appassionarli ed affascinarli a quello che gli si sta raccontando, alle tematiche e agli argomenti che stanno affrontando; deve cioè affondare le radici nella loro dimensione erotica! Non spaventiamoci di fronte a questa parola, perché l’eros non è altro che il piacere…in qualsiasi sua forma, non solo quella sessuale!

La seconda caratteristica è quella della plasticità, cioè è in grado di presentarsi sotto diverse forme. Pensiamo ad esempio a quando la sessualità assume la forma del linguaggio della differenza sessuale e si insinua all’interno della comunicazione in una coppia… in questo senso una semplice e romantica serata insieme si può trasformare in un confronto acceso per una semplice domanda di lei “A cosa stai pensando?” e una semplice risposta di lui “A niente!”… Perché questa capacità, di non pensare a niente, non appartiene al mondo femminile e di conseguenza è di difficile comprensione. 

Proprio per queste due dimensioni, quindi, possiamo dire che la dimensione erotica ed affettiva la ritroviamo ovunque ed è completamente trasversale alla nostra vita. La nostra sessualità e affettività è pervasiva della nostra esistenza: noi ci attacchiamo alle cose, alle persone, ci appassioniamo ad un’attività, intessiamo dei legami profondi con questi aspetti… non è quindi solo questione di genitali come spesso la società al giorno d’oggi vuole farci intendere. Certo, la genitalità fa parte della sessualità, ma se fosse semplicemente questo non ci sarebbe possibile capire se davanti a noi abbiamo un maschio o una femmina senza attingere ai suoi genitali, ed invece noi siamo in grado di farlo, perché la nostra sessualità la riportiamo in ogni centimetro del nostro corpo e del nostro modo di essere, di fare, di pensare, di vivere.

Un’ulteriore caratteristica importante, che porta con sé anche la difficoltà maggiore, è che la sessualità passa attraverso il corpo. Quando parliamo di sentimenti (amore, affetto, ecc) perché questi diventino veri, reali, perchè prendano carne e corpo, devono realmente prendere corpo! Per imparare a voler bene e per imparare ad amare è necessario metterci il proprio corpo. Non esiste un amore che non sia corporeo… perché nel momento in cui pensiamo che l’amore sia solo buone intenzioni e desiderio, smettiamo di amare. Non è sufficiente avere fame per sfamarsi… così come non è sufficiente sapere che la piantina ha bisogno di acqua e luce perché essa possa vivere! Così come non è sufficiente pensare di amare per amare veramente! Io posso anche pensare che Belen Rodriguez sia la mia ragazza, ma diventerà vero almeno quando ne è a conoscenza anche lei. Devo, cioè, in qualche modo (con i gesti, con il corpo, con la voce, …) raccontare all’altro che è al centro dei miei interessi, che lo amo. Per innescare, quindi, una storia d’amore è necessario manifestarlo, dirlo, frequentare quella persona… abbiamo bisogno cioè di metterci il corpo. Le buone intenzioni nella sessualità sono decisive ed importanti ma non portano a grandi tappe, si fermano in fretta.

Infine, un ultimo aspetto da sottolineare è che nella sessualità, come nella vita, siamo liberi di fare quello che vogliamo, ma non saremo mai in grado di decidere quale sarà il destino di ciò che abbiamo fatto (es. sono libero di lanciare per terra il mio orologio e posso immaginare quello che potrebbe succedere, ma non potrò mai decidere o controllare cosa succederà esattamente). Nella sessualità abbiamo una libertà inziale, ma non una libertà conclusiva. Noi possiamo fare della nostra vita affettiva quello che vogliamo, ma quello che sarà di noi dopo quello che abbiamo fatto non dipende dalla nostra libertà. Questo perché la sessualità è qualcosa di più grande della nostra libertà. Non è vero che una scelta vale l’altra: le azioni che fai, che decidi di fare, ti modificano come persona, modificano quello che sei… e quello che è importante capire è cosa modificano?

Noi costruiamo quello che siamo perché decidiamo e scegliamo di vivere in una certa maniera, le scelte che facciamo cambiano e trasformano la nostra vita.

Nell’affettività e sessualità ti stai giocando una quota importante della tua felicità… e lo fai attraverso i dettagli! Non nelle grandi scelte della vita (quando mi sposerò, mi sposerò,…) ma nelle piccole scelte di tutti i giorni (nel gesto che hai fatto o non hai fatto, nelle scelte che volevi fare ma non hai avuto il coraggio o la forza di farle).

E tu? Che tipo di scelte sei disposto a fare per la tua felicità…quella vera?

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